DI COSA SI TRATTA

Imparare ad imparare - Nota delle insegnanti

Le insegnanti che conducono il laboratorio "Palestra della Mente" avendo partecipato ad un corso di formazione sul metodo Feuerstein, hanno conseguito nel luglio 2002 il diploma e l'autorizzazione ad utilizzare gli strumenti del Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) di livello 1 e 2 .

Al laboratorio, che si svolge una volta alla settimana ed ha la durata di circa 45 minuti, partecipa l'intero gruppo classe; un'insegnante svolge la funzione di mediatore, un'insegnante prende nota di quanto viene detto.

Cos'è il Programma di Arricchimento Strumentale
Il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) è un programma di educazione cognitiva elaborato dal prof. Reuven Feuerstein, allievo di Piaget.

I materiali del PAS sono organizzati in eserciziari detti "Strumenti ", che propongono esercizi carta-matita focalizzati su specifiche aree cognitive.

Risolvere gli esercizi del PAS non è mai una questione di apprendimento meccanico o la semplice riproduzione di un'abilità appresa.

Il PAS rinforza sistematicamente le funzioni cognitive che mettono in grado gli alunni di definire problemi, operare connessioni e cogliere relazioni, motivare se stessi e migliorare il proprio metodo di lavoro: in altre parole di pensare in modo efficace.

Deliberatamente privi di specifici riferimenti a materie scolastiche, gli esercizi sono trasferibili a tutte le situazioni di vita.

In questo percorso l'insegnante svolge la funzione di mediatore: non dà risposte, ma indirizza ed orienta sull’analisi dei processi di pensiero messi in atto durante la soluzione di un problema.

Obiettivi

  • correggere le funzioni cognitive carenti
  • formare corrette abitudini cognitive
  • sviluppare concetti, strategie e operazioni mentali
  • produrre motivazione intrinseca
  • promuovere la capacità di introspezione e il pensiero riflessivo
  • trasformare l’individuo da passivo ricettore in attivo produttore di informazioni

ORGANIZZAZIONE PUNTI - COPERTINA

18 GENNAIO 2007

La prima volta che abbiamo lavorato sulla copertina, quando eravamo in quarta, abbiamo:
  • Osservato tutti gli elementi (il bambino, il riquadro con le stelle, la scritta, le informazioni con il logo)
  • Ci siamo dati un'ordine di osservazione per meglio analizzare le immagini

Perché ci siamo dati un'ordine di osservazione?

  • perché avremmo usato quello stesso sistema per fare gli esercizi
  • per riuscire a vedere bene tutti gli elementi

Cosa sta facendo il bambino?

  • sta considerando tutti gli elementi
  • sta facendo delle ipotesi
  • ha un obiettivo

Ricaviamo una serie di regole di lavoro da questa copertina:

  • procedere con ordine
  • non andare troppo veloce, altrimenti è facile sbagliare (non "tirar via"), prendere il proprio tempo
  • prendere in considerazione tutta la situazione e pensare
  • godersi il processo e lavorare con serenità
  • prima riflettere e poi re

Fai un esempio, estraneo al contesto scolastico, in cui devi procedere con ordine e prendere il tempo necessario:

  • davanti al semaforo devi fermarti, osservare
  • se ti perdi per strada, non farti prendere dal panico, rifletti, se hai il cellulare usalo, pensa a come orientarti e fallo
  • l'architetto deve prendere il suo tempo per architettare
  • prima non sapevo giocare a pallavolo, poi ho preso il mio tempo, ho osservato gli altri, ho seguito i suggerimenti dell'insegnante e adesso sto imparando
  • quando andavo in piscina tutti volevano fare le gare, io invece andavo calmo per imparare meglio
  • ...anche a ballo

REGOLA 1

Per risolvere un problema o rispondere ad una domanda dobbiamo raccogliere le informazioni necessarie, elaborarle correttamente ed esporre la riposta in maniera chiara e precisa.

REGOLA 2

Alcune domande sono facili, altre possono sembrare difficili perché sono articolate e complesse. E' perciò fondamentale che ognuno utilizzi il tempo di cui ha bisogno per pensare prima di rispondere

ORGANIZZAZIONE PUNTI - PAGINE 3 e 4



25 GENNAIO 2007

Strategie:


  • nelle schede più complesse prima trovo il primo quadrato e lo traccio subito, poi ne traccio un altro e quelle che mi rimangono formano il triangolo
  • per prima cosa cerco il quadrato, nel farlo mi tengo a distanza per avere una panoramica d'insieme e individuare l'altro quadrato virtualmente
  • prima cerco il primo quadrato, lo faccio cercando gli angoli retti opposti
  • credevo che fosse più semplice trovare prima il triangolo perché ha meno lati, invece nel farlo è stato più semplice trovare prima il quadrato
  • per non complicare la faccenda mi tornava bene fare prima i quadrati, altrimenti con i triangolo mi confondevo
  • io giravo il foglio con la mente
  • a me torna meglio individuare prima il triangolo perché i punti sono più vicini fra loro
REGOLA:
Per effettuare una scelta occorre valutare con attenzione tutti gli elementi a nostra disposizione

ORGANIZZAZIONE PUNTI - PAGINA 5

ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG. 5, prima riga

31 GENNAIO 2007

Cosa osservate?

  • ci sono delle figure diverse in questa scheda, oltre i quadrati e triangoli
  • ci sono anche degli aiuti
  • sono scomparsi i punti grossi, però ci sono dei segni di aiuto
  • è molto più complicato
  • le figure sono più complesse e forse sarà molto più complicato farle
Diamo un nome alle due figure:
  • podio
  • tenda
Completiamo la prima riga, strategie usate:
  • Gli aiuti riguardano la tenda
  • sfruttare l'aiuto semplifica il lavoro
  • prima ho cercato le linee più corte della tenda
  • per il podio ho prima individuato la base (linea più lunga), poi ho tirato su e ho visto le altre linee
  • quando non mi trovavo nella posizione dell'esempio, ho girato il foglio virtualmente
  • nella prima riga l'unica strategia è stata sfruttare gli aiuti
  • all'inizio mi sembrava difficile, ma quando l'ho fatto è stato facile
  • aver dato un nome/significato preciso e condiviso alle immagini è stato un aiuto (*)
(*) esempi:
  • se vedo un segnale a forma di triangolo rovesciato, il suo significato è "dare la precedenza"
  • mappa dell'Europa: se uno non sa che è l'Europa non si orienta
  • la casa della mia amica Sara è un segnale per me di riferimento che mi dice che sono arrivato
  • cartello col teschio e la croce: significa pericolo di morte
  • un grande punto di riferimento degli Stati Uniti è a Statua della Libertà di NY
  • per Livorno è la Terrazza Mascagni
  • la stella polare è un punto di riferimento per chi deve orientarsi nella notte
  • ogni volta che vado dalla mia nonna guardo un punto fisso, cioè una fabbrica
  • per ritrovare la strada una volta ho usato delle lampade come punto di riferimento
  • la campanella, per noi, per nostra convenzione, ha il significato di ricreazione
ORGANIZZAZIONE PUNTI: PAGINA 5 (continuazione)

15 MARZO 2007

Abbiamo dato un nome "possibile" (che ci richiami alla mente delle cose che conosciamo nella realtà) per avere un riferimento quando ne parliamo.

Seconda riga:

Strategie:

  • ho sfruttato l'aiuto, ho individuato per prima cosa il quadrato per il podio e poi era semplicissimo completare la tenda
  • per il podio ho cercato il lato più lungo
Terza riga e

Strategie

  • prima visualizzavo la tenda con gli aiuti, i punti rimanenti aiutavano a trovare l'altra forma
  • per i podio cercavo per primo il quadrato

Quarta riga:

  • era più difficile, ed è stato necessario cambiare strategia. Sono partito dal podio e poi ho fatto le tende
  • nei primi due riquadri ho trovato per prime le tende, nel terzo per primo il podio

Quinta riga:

Strategie

  • prima ho individuato il quadrato e poi ho fatto il podio. Per trovare la tenda sono partito dal triangolo centrale
  • prima ho cercato la tenda e poi il podio
  • già mi impegnavo, poi mi mettevo in competizione con la maestra e allora mi impegnavo ancora di più
  • per fare il podio cercavo due conferme (lato lungo e immagine completa). Per la tendo ho trovato prima il triangolo (quello più grande o quello più piccolo)

ORGANIZZAZIONE PUNTI - PAGINA 6


ILLUSTRAZIONI - COPERTINA


22 MARZO 2007

Elementi della pagina:
  • una scritta e due rettangoli con delle immagini


Cosa ci dice questa copertina?



  • di stare attenti

  • di avere pazienza

  • di non avere fretta a fare il lavoro

  • anche qui il bimbo sta pensando (laboratorio del pensiero)

  • la scritta ci dice di prenderci il tempo necessario

  • si affronteranno delle cose nuove rispetto ai punti


In cosa consiste l'immagine nuova?
  • un imbianchino sta dipingendo una staccionata e per sbaglio dipinge anche l'uomo
  • ...per sbaglio? Secondo me non l'ha fatto per sbaglio.

  • 1) può darsi che abbia fretta di finire e allora non l'ha vista. 2) è gingillone

  • quello che dipinge secondo me sbaglia e lo capisco dal fatto che il signore ha la faccia arrabbiata, e lui continua per la sua strada

  • può anche essere fatta volutamente perché la staccionata è più piccola e il signore è più alto. Avrebbe dovuto capirlo che c'era un uomo

  • l'ha fatto apposta, perché lo sapeva che la staccionata era più bassa

  • Questo signore era già vestito in bianco e nero, e l'imbianchino fatto ha fatto bene il suo lavoro

  • ...come se fosse un carcerato

  • ...ma allora avrebbe dei gusti orribili!

  • no l'imbianchini lo fa apposta e fa il menefreghista

Dove si trova il signore rispetto alla staccionata?
  • è in una apertura della staccionata
  • di solito in quel punto c'è un cancello

  • il ragazzo non sembra molto concentrato, si vede dall'atteggiamento. Quindi ha dipinto il signore senza accorgersi

  • forse il ragazzo stava guardando qualcos'altro ed ha dipinto distrattamente, senza accorgersi che c'era una persona

  • è vero che sembra distratto, ma avere questa precisione mi sembra strano, per qualcuno che è distratto

  • non l'ha fatto apposta perché le braccia hanno un po' la forma di un cancello, che vanno in su

  • ...a me non sembra la forma di un cancello

  • se era distratto, come faceva a colorare la staccionata?

  • è questione di abitudine, lui è abituato ad essere preciso, però è distratto. Lo fa meccanicamente

Generalizzazione
  • Bisogna vedere la situazione nel suo insieme e tenere conto dei dati necessari. Prima devi visualizzare il problema
Racconta una tua esperienza (bridging)
  • il mio babbo mi ha dato il trapano per forare il legno, è venuto il gatto e io per distrazione ho continuato e ho trapanato lui (Alessio S.)
  • Ero sul terrazzo, dovevo prendere i croccantini per darli al gatto. Presi i croccantini mentre il gatto mi salì fra le braccia senza che io me ne accorgessi. Io volevo appoggiare i croccantini sulla balaustra del terrazzo, e il gatto cadde di sotto(Sebastiano)
  • Io facevo sempre uno stesso percorso in bici, ma un giorno distrattamente ho fatto un altro percorso e mi sono perso (Marco)
  • Mentre andavo a cavallo non ero attenta; c'era un palo per terra e il cavallo ci inciampò...per fortuna non caddi (Fabiola)
  • Stavo andando in altalena, mi sono concentrata su un'altra cosa e sono andata a picchiare nelle rose (Selene)
  • Un giorno, siccome sapevo la strada, allora ho incominciato a correre all'indietro per poter parlare con un mio amico. Questo mi ha distratto e sono cascato in un fosso (Mattia)
  • Stavo giocando alla Play, a un gioco che uso da molto tempo. Però mi toccava rinunziare sempre, e ad una missione dove c'era da aiutare una persona ad attraversare il fiume uccidendo i pirania...ho ucciso lui (Alessio M)
  • Un giorno ero di fronte al cancello di mia cugina e, dall'altra parte del cancello, c'era un cane che abbaiava e saltava. Io, convinto di conoscere le abitudini dei cani, aprii il cancello e feci per allungare la mano verso il cane, ma lui mi saltò addosso e mi fece un "MaleCane" alla schiena (Tommaso)
  • Un giorno dovevano arrivare degli ospiti, toccava a me apparecchiare. Io, abituato ad apparecchiare per quattro, ho messo quattro piatti. Mi è toccato mettere i piatti quando erano già arrivati! (Lorenzo B)
  • Io i primi giorni di scuola a Perignano vedevo un babbo che portava a scuola sua figlia e andava verso la vecchia scuola di Lari...e la bimba arrivava tardi (Lorenzo F)
  • Avevo un chewing-gum in mano e non volevo darla al mio amico, mi sono distratto perché stavo guardando qualcos'altro, ho sbattuto nel palo e il mio amico mi ha preso la gomma (Kleiton)

ILLUSTRAZIONI - PAGINA 1


27 MARZO 2007

(Classi terza e quinta insieme)


Osservate attentamente le illustrazioni


PRIMA VIGNETTA


  • nella prima vignetta ci sono due rane, una piccola rana vede l’elefante e misura la grandezza dell’elefante.
  • Ha individuato l’elefante come elemento importante.
  • La rana vuole diventare grande come l’elefante.

SECONDA VIGNETTA

  • La rana pur di diventare grande come l’elefante si gonfia

  • Io vedo una rana che sta pensando e vuole diventare grande come l’elefante e lo prende in giro. Quest’altra rana sul fungo non capisce che cosa sta succedendo.

  • Lei sta pensando che sta diventando grande come lui

  • Però se lo immagina.

  • In tutte le vignette c’è sempre un albero.

  • Che cosa centra ? chiedono indispettite due bambine

  • Qualche volta è più piccolo.

  • Ma che cosa centra ?

  • Secondo me l’albero si può tralasciare.

  • Secondo me ci dice che siamo sempre nello stesso ambiente.

  • Questo albero, insieme ad altri elementi, servono a farci capire che la scena si svolge sempre nello stesso luogo.

  • La rana nella seconda vignetta pensa ad un progetto

  • La rana piccola si domanda a che cosa pensa l’altra rana.


Come mai nella seconda vignetta la rana ha i punti interrogativi?


  • Perché la vede allegra e capisce che sta tramando qualcosa.

  • Vede la rana che si sta gonfiando.

  • No, non si è gonfiata ha solo cambiato posizione.

  • Io penso che questa rana si stia gonfiando.

  • Io credo che abbia mangiato l’elefante.

  • La rana si vede da un punto di vista diverso.

  • Io credo che l'ipotesi che la rana ha mangiato l'elefante sia da prendere in considerazione, ha le zampe sulla pancia, come per dire che è sazia

  • Anche l’ipotesi di Mattia potrebbe essere vera.

  • Secondo me l’elefante della seconda vignetta è il piccolo dell’elefante della prima vignetta.

  • Io una storia simile l’ho letta, c’era un bue ma la rana voleva gonfiarsi……..

  • Ma l’elefante e la rana non possono essere nello stesso habitat.

  • Ma come fa una rana a mangiare un elefante?


TERZA VIGNETTA

  • C’è la rana più piccola che ha un punto esclamativo sulla testa

  • Sta dicendo: "Ma cosa fa ?"

  • E rimasta impressionata e impaurita perché non vuole diventare così grossa

  • Stupore. Perché si è mangiato l’elefante.

  • No, perché in lontananza ci sono degli elefanti.

QUARTA VIGNETTA

  • Ci sono posizioni diverse

  • La rana grande è scoppiata.

  • La rana piccola piange perché ha perso la sua amica.

  • E un po' come la storia della staccionata, per distrazione


Dopo tutte queste osservazioni ricaviamone una conclusione


  • Non provare a fare l’impossibile perché ci puoi anche rimettere

  • Il progetto te lo devi fare bene, non basta solo un'idea

Racconta una tua esperienza in cui hai avuto un’idea e l’hai realizzata in modo impulsivo, senza pensare alle conseguenze


  • Un giorno da piccolo sono andato al mare e volevo fare a nuoto un pezzo molto lungo. Siccome non sapevo nuotare bene, a un certo punto ricordo che ero con la testa sott'acqua perché stavo per affogare. I miei genitori mi riportarono in superficie. (Lorenzo B)

  • Una volta io ero nella piscina con l'acqua alta e, siccome non sapevo nuotare, stavo affogando e menomale c'era una tavoletta e sono ritornata su. (Aurora)

  • Un giorno mentre ero a cavallo pensai di poter passare sopra dei pali per terra, ma invece il cavallo inciampò. (Fabiola)

  • Un giorno quando ero al mare volevo camminare bene sugli scogli come il mio babbo. Allora partii subito a razzo senza rendermi conto che io non sapevo camminare sugli scogli. La conseguenza è che sono cascato. (Alessio S)

  • Ho copiato una compagna e ho sbagliato. (Alessio M)

  • Due anni fa al mare la palla andò al largo. Io pensai: "Ora vado lì e prendo la palla, poi torno a riva e tutti mi applaudono". Poi andai a prendere la palla e quando arrivai vicino stavo per affogare. Grazie alla palla, mi salvai. (Lorenzo F)

  • Quando ero in mare vidi un bimbo sulla schiena del suo babbo e questo bimbo fece un tuffo. A me venne in mente di tuffarmi dalla schiena di mio fratello. Quando mi tuffai mio fratello si spaventò, perché non mi vedeva tornare a galla. (Sebastiano)

  • Un sabato, come sempre, andai in piscina. Gemma, la maestra, ci disse: "Fate 12 vasche a 100m stile". Noi partimmo, ma a metà vasca vidi in fondo, sul pavimento una cuffia gialla ed io, piena di coraggio, andai a prenderla. Però, appena presa la cuffia, non riuscivo a tornare a galla, ero molto impaurita. Poi mossi le gambe a rana e riuscii a risalire, così continuai a nuotare. (Selene)

  • Ad una partita di pallone a Villa Mimbelli dovevo tirare un calcio di rigore decisivo per la mia squadra. Il giorno proma, nel caso avessi tirato un rigore, il mio amico Filippo mi aveva allenato a segnare dal dischetto. Dovevo tirare in fretta, e scelsi la potenza. Ma non presi in considerazione il fatto che il calcio di potenza dev'essere anche abbastanza preciso. Così tirai un calcio potente, ma centrale, e il portiere parò. Ma sulla respinta segnai. (Tommaso)

ILLUSTRAZIONI - PAGINA 2a

12 APRILE 2007


Osserviamo la prima immagine

  • ci sono delle piante di mais e due animali, sono asini
  • gli asini sono legati insieme per il collo e stanno camminando
  • sono legati da una corda, credo che siano allegri perché tengono le code alte. Di solito quando hanno paura tengono le code basse
  • probabilmente sono un maschio e una femmina? Lo capisco dal ciuffo...
  • ..il ciuffo non vuol dire niente, non dice che sono maschio e femmina!
  • gli asini sono al centro, il granturco è ai margini. Gli asini guardano ognuno rispettivamente la pianta più vicina a sé, come se la stessero studiando, come quando un predatore avvista la preda, prima la studia un attimino e poi si avventa su di essa
  • l’asino a sinsitra sembra che diriga la coda a destra, invece quello a destra la dirige a sinistra. E’ come se volessero esprimere che sono diversi
  • questi 2 asini, che sono neri, non si rendono conto che sono legati per il collo da una stessa corda

    Osserviamo la seconda immagine
  • gli asini tirano uno da una parte e uno dall’altra
  • ognuno va in direzione di un cespuglio opposto all'altro, percò non si accorgono che sono legati, e si sentono stringere il collo
  • gli asini vorrebbero mangiare, ma ognuno di loro ha adocchiato un cespuglio di pannocchie opposto. Però hanno il problema che sono legati insieme
  • gli asini si sporgono per andare verso i cespugli, e tirando sentono uno strattone, è la corda che si è tesa, in quanto sono legato dalla stessa corda, quindi non riescono a raggiungere il loro obiettivo: arrivare ai rispettivi cespugli. La corda che si stringe ai loro colli li fa diventare coscienti che sono legati
  • il punto interrogativo significa che chiedono cosa è successo quando sentono questo strattone e non riescono a raggiungere il granturco
  • si chiedono: " come mai non riesco a prendere le pannocchie?"; "chi ci ha legati?"
  • gli asini sono molto stanhi perché hanno usato molte energie per tirare la corda, infatti hanno la lingua fuori
  • entrambi guardano la corda, è come se dicessero: "oh, non l’avevo vista"
  • i due asini non hanno visto i dati necessari - in questo caso la corda - quindi sono andati ognuno per conto suo e si sono ritrovati soffocati e stanchi
  • un dato che hanno preso in considerazione: i cespugli. Un dato che non hanno preso in considerazione: la corda
  • la tigre prima si guarda intorno e poi attacca, loro invece si sono solo tuffati senza riflettere
  • il loro problema è la fame. Il punto interrogativo sta a significare l’indecisione. Si chiedono anche perché sono legati


    Osserviamo la terza immagine
  • adesso sanno che c’è un problema da risolvere, prima invece non lo sapevano
  • quando abbiamo spiegato la copertina, il pittore non si era posto il problema che c’era una persona nell'apertura della staccionata, poi abbiamo fatto la scheda dell’elefante, in cui la rana non si era resa conto delle conseguenze ed è scoppiata


GENERALIZZAZIONE

  • Prima di agire bisogna valutare tutti i dati
  • Non tuffarsi sull’obiettivo, per raggiungere l’obiettivo è necessario valutare bene tutta la situazione
  • Collaborare

BRIDGING (Racconto un episodio in cui non ho valutato bene la situazione, ho cercato di raggiungere l'obiettivo senza considerare tutti gli elementi, e ho fallito).

  • Ero in cicletta insieme alla mia sorella, ma siccome lei pendeva da una parte e io dall'altra, il manubrio si è squilibrato e siaamo cadute. Io non mi sono fatta niente, solo qualche sbuccetto, invece mia sorella si è fatta molto male e i nostri genitori l'hanno portata al Pronto Soccorso di Pontedera (Selene)
  • Quando siamo andati fuori a giocare dopo la mensa abbiamo fatto una specie di "RugBall". Il Serafin mi ha passato una palla e io di testa mia ho fatto tutto da solo, ma poi - non mi ricordo chi - mi ha fermato buttandomi in terra e la squadra avversaria mi ha preso la palla. (Marco)
  • Volevo spostare il rotolo di fieno, mio cugino era lì fermo. Siccome lui mi voleva aiutare a spostare quel rotolo, mentre io spingevo in una direzione lui si è messo dall'altra parte a spingere. IO satnco morto e distrutto mi sono accasciato in terra dicendomi che non ce a facevo a spostare il rotolo di fieno da solo (Mattia)
  • Un giorno volevo andare a mettere i cavalli a posto da solo, anche se sapevo di non farcela, ma non ci sono riuscito perché mi hanno rincorso e io sono scappato (Alessio M)
  • Io e mio fratello giocavamo a calcio e volevamo prendere la palla, ma a un certo punto ci siamo girati e ci siamo scontrati senza che nessuno dei due abbia preso la palla (Lorenzo F)
  • Un giorno quando ritornavamo da scuola io e Marco volevamo fare una gara a chi arrivava prima a casa. Siamo partiti, abbiamo salito le scale e arrivati alla porta, siaccome, eravamo l'uno di fianco all'altro, ci siamo incastrati nella porta. Così babbo e mamma sono rimasti fuori (Lorenzo B)
  • Da piccolo, alla scuol amaterna, docevo fare un compito con due mieie amici: Kleiton e Alessio S. Il compito consisteva nel colorare, con colori appropriati, dei disegni. Io allora ignorando Ale e Klei, non aspettai un secondo e iniziai a colorare. Erano raffigurati episodi un po' assurdoi, Ale e Klei tentarono di fermarmi ma io non li ascoltai e venne fuori uno SCHIFO (Tommaso)
  • Un giorno quando ero al mare tirai la canna senza accorgermi che il filo era incastrato in uno scoglio e il filo si strappò (Alessio S)

ILLUSTRAZIONI - Pag. 2b



24 aprile 2007
LE VIGNETTE
  • I due asini hanno deciso di andare insieme mangiare il grano e poi quando hann finito sono andati insieme, invece di andare uno da una parte e uno dall’altra. Lorenzo B
  • Visto il problema della corda, pensano un pochino e iniziano a collaborare. Mattia
  • Gli asini cominciano a collborare: vanno insieme a mangiare il primo cespuglio, quando hanno finito vanno all'altro. Kleiton
  • Collaborabdo sono stati in grado di mangiare anche di più. Tommaso

Hanno imparato a tener conto di cosa?

Che in alcune situazioni la collaborazione serve. Lorenzo F.
  • Non cosideravano il dato corda
  • Nella pagina precedente pensavano ognuno a se stesso mentre qui ognuno considera anche la presenza dell’altro
  • E' anche possibile che non abbiano preso in considerazione né l’altro animale né la corda, ma hanno notato l’altro cesouglio, e quasi per caso si sono trovati a collaborare
  • GENERALIZZAZIONE

    • Per arrivare allo scopo quando siete in compagnia, mettetevi d’accordo su una stessa possibile strategia

    BRIDGING (facciamo il collegamento con nostre esperienze personali)

    • Le maestre per scegliere i libri per i bambini si devono mettere d'accordo su uno stesso titolo. Fabiola
    • Se siamo in tanti e vogliamo fare un gioco tutti insieme, si deve fare un accordo. Mattia
    • Bisognava telefonare al "capo" del Fight Hunger e i tre possibili bambini giudicati in grado di farlo si sono dovuti mettere d'accordo fra loro per decidere chi di loro avrebbe fatto la telefonata. Lorenzo B
    • Io e Tommy stavamo giocando alla Play, abbiamo raggiunto un accordo sulla strategia da usare e abbiamo vinto. Lorenzo F
    • Quando io volevo spostare un tavolino da solo non ce la facevo, allora un mio amico mi ha aiutato. Kleiton
    • Una volta a Centro Estivo di Roma, avevamo 5 minuti per decidere chi doveva tirare il rigore decisivo. Tutti lo volevamo tirare e non sapevamo deciderci: così decidemmo il MODO in cui lo avremmo tirato. Scegliemmo il "collo pieno di potenza". E c'era un bimbo che tirava molto potente. Così andò lui al dischetto. Tommaso
    • Bisognava telefonare al "capo" di Figh Hunger, siccome c'erano tre candidati, loro stessi si sono messi d'accordo sul bimbo che avrebbe fatto la telefonata. Alessio M.
    • Un giorno la maestra Anna ci ha dato un problema. Per risolverlo ci ha messo in coppia e io sono andato con Alessio Murredda, Prima noi due abbiamo fatto i dati e poi abbiamo ragionato sulle operazioni, così dopo un po' avevamo finito e abbiamo preso un OTTIMO, ma quell'ottimo è arrivato grazie alla collaborazione. Marco
    • Un giorno ero in una partita di calcio e dovevamo decidere chi doveva battere il rigore. Tutti noi litigavamo, ma alla fine ci mettemmo d'accordo su chi lo avrebbe fatto.
    • In piscina la maestra ci ha detto di scegliere un gioco. Noi bambini ci siamo messi d'accrdo su uno stesso gioco da fare. Selene
    • Eravamo in paese e abbiamo proposto dei giochi, ma alcuni non volevano giocare a quei giochi. Dopo tante discussioni abbiamo raggiunto l'accordo di fare il gioco del 4 Cantoni. Mattia
    • Io ero a un compleanno di un amico di mia sorella. Volevamo fare un gioco, alcuni volevano giocare a "rinchiappino", altri alla "bandiera". Poi discutendo abbiamo raggiunto un accordo e così abbiamo giocato a rinchiappino. Aurora
    • Ai campi solari la mestra ci ha detto che un bimbo doveva decidere il gioco da fare. Allora tutti ci siamo messi a litigare per essere quel bimbo/bimba, ma poi tutti insieme abbiamo raggiunto un accordo: siccome un bimbo era stato buono, abbiamo deciso di farlo fare a lui.



    IL NOSTRO LABORATORIO DELLA MENTE IN CLASSE QUARTA




    Dicembre 2005
    ORGANIZZAZIONE PUNTI: COPERTINA


    OSSERVAZIONI

    L’IMMAGINE DEL BAMBINO
    · E’ concentrato ma contento, sorride
    · È soddisfatto - sollievo
    · Sta meditando
    · Pensa: “ce la posso fare”


    L’IMMAGINE DELLE STELLE
    · E’ una costellazione
    · Sono stelle collegate fra loro
    · Le mettiamo in un ordine
    · Si immagina che ci sia una forma
    · Le uniamo con una linea immaginaria, si chiama virtuale


    IL TESTO
    · I tre puntini di sospensione ti aiutano a prendere tempo
    · “sto pensando”: è bianco perché c’è tutto lo spazio per inserire tutto ciò a cui puoi pensare
    · significa anche:
    o non disturbarmi
    o ferma l’azione lì: devo pensare
    · La colorazione delle scritte è collegata alle immagini
    o “Un momento” è nero perché è già chiaro che occorre tempo
    o “Sto pensando” è bianco perché non sa ancora come fare (vuoto)


    IL LOGO
    · Sembra un’immagine stilizzata
    · Sembra un bambino che fa ginnastica
    · Forse significa che faremo una ginnastica della mente



    18 gennaio 2006
    ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG. 1


    OSSERVAZIONI
    Bisogna unire i punti
    per formare le figure dell’esempio
    cioè un triangolo e un quadrato
    che sono in posizioni diverse
    bisogna guardare le figure dell’esempio per sapere cosa formare
    i punti grossi servono per fare il quadrato

    OSSERVAZIONI SULLA PRIMA RIGA:
    · i punti grossi aiutano
    · l’aiuto a volte semplifica il lavoro
    · ogni riquadro ha il quadrato e il triangolo
    · di punti non ne sono avanzati
    · in ogni riquadro conto i punti. Se ce ne sono 7 vuol dire che sono giusti giusti per formare le figure

    RIFLESSIONI:
    Caratteristiche del quadrato:
    · ha 4 lati, 4 angoli, 4 vertici
    · i vertici sono indicati dai punti
    · i lati sono uguali, paralleli due a due
    · gli angoli sono retti
    · i vertici del quadrato sono simmetrici
    Caratteristiche del triangolo:
    · è un triangolo rettangolo
    · è un triangolo isoscele
    · quel triangolo è la metà del quadrato

    OSSERVAZIONI SULLA SECONDA RIGA:

    DIFFICOLTA’:
    la terza immagine è stata la più difficile perché:
    · il quadrato è in una posizione diversa
    · non c’era l’aiuto dei punti grossi

    STRATEGIE PER SUPERARE LE DIFFICOLTA’
    · cambiare il punto di visuale
    · ripassare le caratteristiche del quadrato, allora si capisce quali sono i punti



    25 gennaio 2006
    ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG. 2
    OSSERVAZIONI

    · E’ stato difficile. Ci ho pensato poco, sono andato a diritto e ho sbagliato
    · Anche se ho seguito l’esempio mi sono trovato in difficoltà perché c’era un triangolo in più rispetto all’altra volta
    · Non riuscivo a trovare i due triangoli all’inizio, allora ho cercato prima di tutto l’angolo retto e da lì sono riuscito a orientarmi
    · Ho avuto più difficoltà a trovare i triangoli perché qualche volta i quadrati erano facilitati dai punti più grossi
    · E’ stato difficile quando ho dovuto trovare 2 triangoli. Nell’ultimo non riuscivo a trovare il quadrato perché c’erano i punti più piccoli, mancava l’aiuto dei punti più grossi
    · All’inizio mi sembrava tutto facile, poi mi sono reso conto che era difficile. Il problema è che non ho osservato bene l’esempio dei due triangoli
    · Pensavo che fosse tutto facile all’inizio, poi quando ho trovato i due triangoli mi sono trovato in difficoltà, allora mi sono agitato e sbagliano e cancellavo, e le righe mi confondevano
    · Ho trovato difficoltà a trovare il quadrato perché c’erano i puntini piccoli e mancava l’aiuto
    · Nella quinta riga mi sono trovato in difficoltà perché, anche se c’erano i punti grossi di aiuto, i triangoli erano tutti intrecciati
    · In confronto all’altra volta ho trovato più difficoltà perché c’erano due triangoli invece di uno, e in alcune mancava l’aiuto dei punti grossi


    STRATEGIE
    · Osservare bene l’esempio
    · Non buttarsi con impulsività
    · Prima di scrivere guardare bene le immagini che si creano con le linee virtuali per non dover cancellare molto e lasciare segni
    · L’aiuto serve molto
    · Andare più lentamente a fare le linee per tracciarle diritte
    · Usare lapis ben appuntato
    · Non agitarsi di fronte alle difficoltà



    MOTTO DI OGGI
    Non ti agitare, prima di collegare, mettiti a pensare!


    2 febbraio 2006
    RIFLESSIONI SUL PROBLEMA DELLA PROVA DI VERIFICA DI MATEMATICA DEL 1° QUADRIMESTRE

    COSA BISOGNAVA FARE
    · Leggere bene il commendo
    · Osservare l’immagine
    · Pensare prima di scrivere il problema
    · Formulare bene in testa il problema, prima di scriverlo
    · Osservare bene l’immagine, e anche leggere se c’è scritto qulacosa
    · Leggere e capire l’immagine
    · Capire la situazione
    · Pensare come impostarlo
    · Osservare i particolari


    DOPO I RISULTATI
    · Faccio schifo e faccio pena
    · Sono contento dei miei voti anche se mi aspettavo di fare qualcosa di meglio
    · Sono contenta del problema inventato, perché nel farlo mi sentivo molto agitata e non ero sicura
    · Sono abbastanza contento, ma credevo che potesse andare meglio su alcune cose
    · Non pensavo di prendere questi voti e cercherò di impegnarmi un po’ di più
    · Ho fatto una performance non tanto bella, brutta. A matematica mi aspettavo un po’ di più, ma mi ero sbagliato. Secondo me ho sbagliato perché non mi sono impegnato tanto a casa
    o Piuttosto è il comportamento. Anche se è migliorato molto in questi due mesi. L’attegiamento sbagliato è che non mi occupavo me, che ero occupato a guardare gli altri, gli stessi problemi dell’anno scorso
    · Io non vado tanto bene in matematica e sono sicuro quest’anno boccerò
    o Intanto cerca di fare qualcosa per evitarlo
    · Non mi piacciono i voti che ho preso, ma me li sono meritati perché non ho lavorato al meglio
    o Impegnarsi sui lavori, non andare in fretta, se qualcuno ti dà un aiuto non fare di testa propria, un buon inizio è portare i libri a casa e fare la lezione


    MOTTO DI OGGI
    Non ti fermare, tu puoi migliorare!






    8 febbraio 2006
    ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG. 3, prime tre righe
    OSSERVAZIONI

    · È un lavoro molto facile, qualche volta posso sbagliare, se non sto attento ai punti
    · Bisogna guardare molto bene l’esempio
    · È stata molto facile perché c’erano 2 quadrati e anche l’aiuto dei punti grandi
    · I quadrati sono più facili da trovare
    · Se ci sono i punti grandi trovo subito il quadrato, altrimenti, se non ci sono i punti grandi, trovo prima il triangolo
    · È stata molto facile anche perché mi ero già esercitata con le altre
    · Le prime volte ero preoccupato e agitato perché non mi sentivo sicuro di me, invece ora che mi sono esercitato e ho preso la mano, mi sento più sicuro, e “ci ho preso passione”
    · Riesco a individuare meglio questo triangolo perché è più piccolo, i punti sono più vicini e si trova subito
    · Alle prime schede mi sentivo come se fosse una verifica, poi mentre andavo risultava sempre più facile e riuscivo a farlo senza chiamare la maestra.
    · I punti grossi questa scheda mi hanno aiutato


    ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG. 2

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    MOTTI DI OGGI
    · Prima di collegare usa il virtuale!
    · Andando avanti puoi trovare difficoltà, ma non fare il baccalà



    1 marzo 2006
    ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG 3, quarta riga

    OSSERVAZIONI
    · È più facile in quanto c’è l’aiuto dei punti grossi per individuare un quadrato
    · È semplice individuare anche l’altro quadrato perché sono molto vicini
    · I punti restanti sono i triangoli

    ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG 2


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    MOTTI DI OGGI
    · Rifletti bene, che il lavoro poi ti viene
    · Specchio specchio io rifletto: ma dov’è l’angolo retto?






    8 marzo 2006
    ORGANIZZAZIONE PUNTI, PAG 4


    OSSERVAZIONI
    2 alunni hanno cominciato a fare la scheda prima del via della maestra
    1 alunno l’ha fatta virtualmente
    · Il triangolo è piccolo, isoscele e rettangolo, i lati che formano il vertice dell’angolo retto sono più corti dei lati del quadrato

    1° RIGA
    · Credevo che fosse difficile perché non ci sono i punti grandi, invece è risultata facile
    · quando vedevo una cosa veniva spontaneo vedere l’altra ed è stata facile
    · è stato facilissimo perché l’avevo già vista virtualmente
    · ho seguito tutte le strategie che abbiamo visto in questi giorni e mi è venuto molto facile

    2° e 3° RIGA
    · In queste righe ho trovato prima i quadrati, poi il triangolo, tranne qualche volta che c’erano i puntini vicini ed allora ho trovato più difficoltà
    · L'ho sempre fatto virtualmente prima di disegnare, in questo modo mi è stato tutto facilissimo
    · Nella seconda riga ho trovato più difficoltà perché le linee si intersecavano di più
    · La strategia che ho usato è che ho trovato prima un quadrato, poi l’altro, poi il triangolo
    · Ho trovato meno difficoltà perché sono allenato
    · Non mi riusciva di trovare il quadrato, allora mi sono voltato un attimo e quando ho rimesso lo sguardo l’ho visto subito
    · Qualche volta mi confondevo a ri-usare i punti già usati


    CONSIGLI UTILI
    · Applicare nella pratica strategie già apprese in altre situazioni (il virtuale)
    · L’allenamento e la pratica aiutano e facilitano
    · Quando uno è in difficoltà: togliere lo sguardo, staccare un attimo, aiuta a vedere in una prospettiva nuova e immediata

    ESEMPI
    A nascondino stavo giocando con un mio amico, a un certo punto non sapevo dove nascondermi, mi sono girato, c’era la tenda che non avevo visto prima, mi ci sono nascosto e ha funzionato

    A calcio stavo facendo una partita, ho guardato bene l’azione che facevano, e allora mi è stato facile prevedere quello che avrebbero fatto, mi sono messo in quello punto e ho parato

    Stavo facendo una cosa di geometria che non mi riusciva, ho chiamato la mamma, ma lei era occupata, io intanto ci ho riflettuto un attimo e quando la mamma è arrivata io l’avevo già fatto

    GENERALIZZAZIONI
    · Prima di fare una cosa devo cercare di valutare bene e riflettere
    · Inquadrare bene la situazione


    MOTTI DI OGGI
    · Se un attimo ti distaccherai, a trovare la soluzione poi riuscirai
    · Le competenze funzionano da lenze per i puntini




    15 marzo 2006
    ISTRUZIONI: COPERTINA



    OSSERVAZIONI
    · Sembra una macchina genera-istruzioni
    · Il bambino si è già fatto in testa dei collegamenti a cui manda queste istruzioni per fare qualcosa
    · La macchina è un arricchimento in più per gli esercizi
    · È cambiato il logo:
    o Il nuovo logo è l’albero, perché è cresciuto, e anche noi stiamo crescendo
    o Feuerstein ricorda la parola foresta, formata dagli alberi ecc


    SCHEDA N. 1 - ISTRUZIONI

    · Dobbiamo fare attenzione alle forme e osservarle, poi ridisegnarle
    · L’aiuto è il comando



    SCHEDA N. 2 - ISTRUZIONI





    · Il comando è più difficile perché bisogna stare attenti anche al colore
    · Bisogna impegnarsi in 2 cose

    Questo lavoro è più difficile di quello dei punti
    Se leggo un comando devo andare a guardare le richieste, vedere quante richieste sono, poi farle



    22 marzo 2006
    ISTRUZIONI
    Copertina:
    · Potrebbe essere una macchina dove entrano le istruzioni che vengono analizzate, rielaborate, usate e messe in pratica...
    · Potrebbero essere due vie, pur con lo stesso imbuto
    · Le istruzioni passano dal canale che scende, si trasformano in figure e poi – dalla applicazione - escono altre istruzioni


    · Nella scheda 1: attenzione alla forma
    · Nella scheda 2: attenzione alla forma e al colore
    · Osserva disegna e scrivi:
    · A me torna meglio scrivere subito, senza disegnare
    · Per disegnare devi osservare
    · Se sai osservare bene, puoi anche fare bene le figure
    · Ti danno prima da disegnare così le analizzi meglio
    · Per analizzare e anche per ripassare le cose che hai osservato

    POSSIAMO VEDERE IL”DISEGNO” COME UN AIUTO
    · Ti anticipa quello che devi scrivere
    · Ti aiuta ad analizzarlo, a trovare le informazioni che li scrivi
    · Come quando studi, che se scrivi capisci meglio

    SE INVECE AVESSI MESSO “DISEGNA” DOPO “SCRIVI” (OSSERVA, SCRIVI, DISEGNA)
    · Sapendo le informazioni che poi dovrai disegnare ti aiuta
    · Se il disegno è dopo che lo scrivi cosa osservi?
    · È come fare osserva 2 volte: osservi per poter scrivere e osservi per poter disegnare
    · Se prima osservi sai qualcosa
    · allora il disegno diventa una verifica
    · il "disegna" in fondo serve a ricorreggere lo "scrivi"
    · il "disegna" in mezzo serve a approfondire l’"osserva", in fondo invece serve a verificare

    Dare il nome ha importanza o no?

    Sedia
    Cutter

    Concetto - l’esperienza aiuta la conoscenza



    5 aprile 2006
    ISTRUZIONI - PAGINA 3
    Clicca sull'immagine per vederla ingrandita

    PRIMO RIQUADRO: DISEGNA UN CERCHIO AL CENTRO DEL RIQUADRO
    non ha rispettato il comando:
    · “al centro”
    Cosa ti ha fatto sbagliare?
    · La furia, per essere primo
    · La fretta
    · Non lo so

    DISEGNA 4 PICCOLI CERCHI NEL RIQUADRO IN MODO CHE VI SIA UN CERCHIO IN OGNI ANGOLO

    Errori:
    · aggiunta di un quadrato al centro >>>fraintendimento fra quadrato e riquadro
    · i cerchi sono fuori del quadrato >>> ignorato il comando “nel”
    DISEGNA UN QUADRATO NERO AL CENTRO DEL RIQUADRO. A DESTRA DEL QUADRATO CHE HAI TRACCIATO DISEGNA UN CERCHIO GIALLO

    Errori:
    Clicca sulla tabella per vederla in formato leggibile


    MOTTI DI OGGI
    · Se alla meta vuoi arrivare, un percorso devi fare
    · Se alla meta vuoi arrivare, dalla sbadataggine non farti catturare




    19 aprile 2006
    ISTRUZIONI, PAGINA 4, prime quattro attività


    ERRORI
    Clicca sulla tabella per vederla in formato leggibile